UN APPRENDISTATO – UN FUTURO

Appello della società civile affinché i giovani richiedenti l’asilo respinti possano continuare e concludere la loro formazione.

Punto di vista dei giovani migranti

Siamo costretti a interrompere l’apprendistato. Questo ci pone in una situazione psicologicamente molto difficile, facendoci sprofondare nell’infelicità. Ci preoccupa non poter continuare la formazione, perdere la nostra abitazione ed essere rimandati nel nostro Paese. Le persone non si rendono conto dei pericoli che questo comporta.

Non vogliamo diventare criminali.

Abbiamo bisogno di formazione ed esperienza professionale per affrontare il futuro; la formazione ci permette di essere indipendenti. Desideriamo impiegarci con tutti noi stessi per costruire il nostro futuro.

Dateci la possibilità di rimanere e di concludere il nostro apprendistato, fateci lavorare. Desideriamo ottenere strumenti che ci saranno utili in futuro.

Punto di vista degli insegnanti

Il nostro compito consiste nell’insegnare, nel permettere ai giovani di conseguire una certificazione e una qualifica. È talvolta impossibile svolgere la nostra mansione a causa di decisioni prese da altre autorità statali. La situazione attuale è assurda e priva di senso. Gli apprendisti vivono una situazione paradossale, in cui un ufficio pubblico dice loro di integtrarsi e l’altro di lasciare il Paese.

Vogliamo essere di nuovo credibili: come insegnanti e come adulti, per il bene di tutti gli alunni e apprendisti.

Chiediamo che i dipartimenti di formazione ci diano informazioni chiare su come reagire e cosa fare in una situazione problematica. Desideriamo inoltre che i ragazzi siano trattati come apprendisti e non
come migranti.

Esigiamo che tutti i giovani migranti possano concludere una formazione qualificante, indipendentemente dal loro statuto.

Punto di vista dei professionisti del settore

Siamo professionisti responsabili di giovani migranti; denunciamo le difficoltà di questi giovani motivati, che si dedicano con impegno a integrarsi e a svolgere l’apprendistato. Inoltre, in seguito a una
decisione di respingimento, devono affrontare difficoltà di tipo psicosociale. Constatiamo che è impossibile svolgere i compiti che ci sono stati affidati. Notiamo altresì che il sistema è incoerente : compromette la salute complessiva dei giovani migranti e porta all’emarginazione e alla precarietà. Siamo infine convinti che la formazione e l’apprendimento siano un diritto di tutti, che contribuisce a costruire un’identità solida e a prendere parte alla coesione sociale.

Chiediamo continuità nell’accompagnamento dei giovani migranti, indipendentemente dal loro statuto. Chiediamo coerenza politica e sociale per evitare sprechi in termini finanziari e umani.

Punto di vista dei datori di lavoro

Le nostre aziende hanno bisogno di apprendisti motivati; talvolta facciamo fatica a trovarli. Abbiamo constatato che ci sono giovani apprendisti migranti molto seri, che si impegnano nel loro lavoro.

Interrompere l’apprendimento è dannoso per le nostre aziende e rende difficile riorganizzare il lavoro.

Notiamo un’incoerenza tra l’integrazione alla quale siamo chiamati a contribuire e l’allontanamento di apprendisti o di giovani che hanno una promessa di apprendistato.

Desideriamo che le autorità ci informino più esplicitamente sulle implicazioni e sui rischi legati all’assunzione di un giovane migrante. Ci aspettiamo un sostegno chiaro da parte dello Stato nel nostro impegno relativo all’assunzione di apprendisti.

Riteniamo che sia nostro dovere formare i giovani. La formazione costituisce uno strumento per affrontare il futuro e previene la delinquenza. Reputiamo che dare ai giovani l’opportunità di formarsi e di accrescere le loro competenze sia un gesto normale e umano.

Sollecitiamo le autorità a tener presente il fatto che alcuni giovani hanno un contratto di apprendistato o una promessa di apprendistato. Chiediamo con fermezza che i giovani in formazione o con una promessa di formazione non siano allontanati. Privarli dell’istruzione, e quindi di prospettive future, può spingere alcuni giovani al vagabondaggio e a vivere per strada. Chiediamo che, anche se respinti, i giovani che soddisfano i requisiti per l’integrazione in Svizzera possano continuare il loro apprendistato come se si trattasse di una formazione scolastica. Desideriamo garanzie sul fatto che i giovani possano completarlo.

Punto di vista delle famiglie d’accoglienza

Siamo famiglie e persone che si prodigano nel sostenere i giovani richiedenti l’asilo. Ci impegniamo nei loro confronti emotivamente ed economicamente. Desideriamo essere ascoltati, poiché siamo i testimoni diretti di questi percorsi di vita, disseminati di insidie e ostacoli.

Siamo indignati e arrabbiati a causa delle decisioni di respingimento, che spesso ci sembrano incomprensibili e sono rivolte a giovani con i quali abbiamo stretto un legame. Desideriamo che siano in grado di continuare il loro percorso, che include tra l’altro anche la formazione.

La formazione scolastica e professionale dovrebbe essere accessibile a tutti, indipendentemente dall’età. Adulti e minori hanno bisogno di formazione per costruire il loro futuro.

Riteniamo che la formazione ricopra un ruolo fondamentale nel risolvere in modo duraturo la questione della migrazione.

Chiediamo che questi giovani possano completare la loro formazione e desideriamo che abbiano delle prospettive. Chiediamo pertanto che non sia possibile allontanare un giovane qualora abbia iniziato una formazione. Esigiamo inoltre che la situazione dei giovani respinti che hanno iniziato la formazione sia riesaminata.